L'importanza di una corretta progettazione cromatica
I colori che percepiamo, in natura così come nell’ambiente costruito e modificato dall’uomo, ci influenzano sensibilmente a livello psicologico e fisiologico. In quanto percezione sensoriale, infatti, i colori hanno su di noi effetti che coinvolgono la sfera simbolica, associativa, sinestetica ed emotiva. Gli aspetti neuropsicologici, psicosomatici, visivi e psicologici sono tutte componenti di quella che Frank H. Mahnke, nel suo libro Color Environment & Human Response, considerava “ergonomia del colore”.
A partire da questa premessa, l’obiettivo di una corretta progettazione cromatica dovrebbe essere sempre la tutela del benessere psicofisico dell’uomo all’interno dell’ambiente costruito. L’impressione di un colore e il messaggio che esso veicola hanno la massima importanza per creare lo stato d’animo psicologico e l’atmosfera che sostiene la funzione di uno spazio. Una classe scolastica, ad esempio, ha una funzione diversa da quella di un ambiente ospedaliero, di un ufficio o di un’area produttiva all’interno di un’azienda manifatturiera.
Progettare con il colore significa, inoltre, tenere in grande considerazione i due estremi percettivi all’interno di un ambiente: la deprivazione (ipositmolazione) e il sovraccarico sensoriale (iperstimolazione). Studi su persone inserite in ambienti ipostimolanti hanno dimostrato che questi soggetti mostrano segni di agitazione, irritabilità, risposta emotiva eccessiva, difficoltà nella concentrazione, disordini percettivi. Le caratteristiche di un ambiente ipostimolante sono bassa intensità dei colori, armonie monocromatiche, contrasti di colore deboli o colori monotoni.
Al contrario, l’iperstimolazione produce cambiamenti nel ritmo respiratorio, aumento delle pulsazioni e della pressione sanguigna, aumento della tensione muscolare. I segni caratteristici di un ambiente iperstimolante sono intensità dei colori eccessivamente forte, armonie di colore troppo complesse o incongrue, contrasti troppo forti.
Si pensi, ad esempio, all’importanza che una corretta progettazione cromatica delle strutture ospedaliere ha in questo particolare momento storico: per motivi legati alla pandemia, oggi, ogni spazio disponibile viene utilizzato al massimo. Spesso, tuttavia, nelle corsie e nelle stanze degli ospedali si passa da un uso eccessivo e indiscriminato del colore alla totale ipostimolazione. Entrambe situazioni che vanno assolutamente evitate, poiché non tengono conto degli effetti che il colore può avere sulle condizioni, evidentemente già compromesse, dei pazienti.
Ecco perché, come sottolinea Massimo Caiazzo – Presidente di IACC Italia: “L’utilizzo del colore e della luce in un ambiente devono essere presi molto seriamente da tutti gli addetti ai lavori del settore. Coloro che oggi, nella progettazione di un ospedale, propongono il bianco, il bianco sporco o ambienti neutri (grigiastri), non considerano che tali ambienti sono tutto fuorché neutri per gli effetti che hanno sui propri occupanti. Evitare i due estremi percettivi, tuttavia, richiede una conoscenza approfondita delle regole di applicazione del colore e della luce, per equilibrare il campo visivo e creare quello che, durante i Seminari formativi di IACC Italia, definiamo un clima cromatico corretto, bilanciato e funzionale”.
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